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martedì 21 luglio 2015

Un bel gesto tra chiacchiere e risate!



Sono anni che frequento due colonne portanti dell'AVIS foggiana, due personaggi che si sono fortemente adoprati affinchè Foggia risultasse una delle belle realtà in termini di donazione di sangue, Filippo Fedele e Maurizio D'Andrea.
Nei nostri periodici incontri li ho spesso sentiti parlare di incontri, di promozioni, di voglia di superare un'asticella posizionata già abbastanza in alto, soprattutto nei mesi estivi, quando aumenta la necessità e diminuiscono le donazioni.
Li ho sempre ascoltati con distacco, lo ammetto, ma sentivo che forse anche io potevo impegnarmi per fare qualcosa di concreto. Alle volte, diciamocela tutta, ti prende la pigrizia, vorresti impegnarti ma decidi di rimandare il tutto più in là, fin quando capisci che forse la tua comunità ha bisogno anche di te.
E allora, accompagnato da Maurizio, in una caldissima mattina di luglio mi sono recato alla Banca del sangue di Foggia e, in compagnia di chiacchiere e risate da parte del personale, il tempo per donare la mia prima sacca di sangue è volato. Forse 15 minuti, forse 20, in ogni caso non me ne sono accorto. Subito dopo una colazione al bar e la mia vita, nonostante i 40 gradi, è continuata come una giornata qualsiasi. Tutto molto più semplice di quanto si possa immaginare.
Ho incontrato altri donatori, quelli che magari avevano già trascorso decine e decine di quei giorni, ho chiacchierato con loro mentre, impettito, mi sentivo come un boy scout alla propria buona azione quotidiana.
Ho capito di aver perso occasioni in passato, ma ho anche realizzato che non è mai troppo tardi per sentirsi utile soprattutto quando la gente va in ferie e le donazioni scarseggianole necessità. Questo può essere il momento giusto, questa è l'occasione per sentirsi bene con se stessi, questo è il periodo in cui le richieste, purtroppo, non scemano.
Per me, sono certo, questa sarà la prima di una lunga serie di donazioni e spero di riuscire a portare con me altra gente  perchè donare senza privarsi di nulla è un privilegio che voglio far vivere a tante altre persone certamente normali come me.
Grazie Maurizio e grazie Filippo!

Alberto Mangano


Una donazione in un clima disteso e sereno

lunedì 4 maggio 2015

Addio Mario!


Quanto abbiamo parlato in questi anni io e Mario Napolitano!
 Tutto nacque da un incontro quasi casuale, tanti anni fa, in occasione della presentazione di un libro. Mi chiese di andarlo a trovare a casa sua dove mi diede tanto di quel materiale su suo cugino, tale Ugo Nicola Stame, una delle vittime della strage delle Fosse Ardeatine. Raccontava del cugino, ma anche della guerra, quella guerra da lui combattuta, dei bombardamenti che avevano violentato la sua città. Parlava sempre con le lacrime agli occhi nella speranza che qualcuno avesse potuto portare avanti la sua battaglia, una battaglia che aveva come unico obiettivo quello di non far dimenticare, di non lasciare che l'oblìo, come l'onda su una scritta sulla sabbia, potesse spazare i ricordi, lasciandoli affievolire in vecchi libri impolverati e ingialliti.
Quanto abbiamo parlato in questi anni io e Mario! 
Veniva puntualmente a tutte le mostre di cimeli che il Comitato per il monumento alle vittime dei bombardamenti del 43 organizzava a luglio, si siedeva e raccontava, si emozionava ma non perdeva la sua forza nel divulgare, di bacchettare le istituzioni per aver contribuito a quell'oblìo che lo preoccupava.
Oggi sono io che voglio parlarti caro Mario,
Il tuo testimone lo hai lasciato in buone mani, nelle mani dei componenti il tuo comitato, e noi ci impegneremo affinchè non si dimentichi, continueremo noi a dare le tue bacchettate se ciò si rendesse necessario.
Riposa in pace, le tue battaglie saranno combattute con la stessa intensità!
Addio Mario!

Alberto Mangano

venerdì 27 febbraio 2015

Quelle lacrime di Alfonso De Santis!


Era il 22 luglio 2012, ricorreva il 69' anniversario dei bombardamenti a Foggia e il comitato da me presieduto pensó di organizzare un incontro alla sala Rosa per rievocare, con cimeli ed immagini, gli eventi tragici di quei giorni.
Alfonso De Santis, socio onorario del comitato, fu invitato, in una sala gremitissima, a dire due parole sulla sua esperienza vissuta in quella terribile estate: cominció a raccontare con precisione gli eventi quando d'un tratto scoppió a piangere per l'emozione e facendo scorrere un brivido nella schiena nei presenti che difficilmente dimenticheremo.
Alfonso fu il primo a invogliarmi a fondare il comitato, stette con noi durante le domeniche ecologiche all'isola pedonale, mise a disposizione i suoi libri sui bombardamenti a Foggia, per cercare di racimolare fondi necessari per il nostro nobile fine.
Un giorno mi chiamó per regalarmi, per le nostre mostre,  un frammento di una delle migliaia di bombe cadute su Foggia, una triste reliquia regalatagli dall'ex sindaco Chirolli: voleva che lo tenessi io, me lo lasciava in custodia perché potesse continuare a mantenere vivi il nostro ricordo e il nostro impegno; e poi mi faceva mille domande, voleva sapere a che punto fossimo, se c'erano nuovi risvolti, ci credeva, avrebbe voluto essere presente all'inaugurazione, ma un triste destino se l'é chiamato in cielo.
Caro Alfonso, custodiremo gelosamente il tuo prezioso frammento, rappresenterá la tua continua presenza, oggi che sei tra quelle vittime che ti facevano emozionare; da oggi avremo un motivo in piú per realizzare questo tuo e nostro desiderio, e sappi che all'inaugurazione sarai al nostro fianco perché noi tutti ti dobbiamo tanto.

Alberto Mangano - Presidente del comitato " Un monumento per le vittime dei bombardamenti del 43 a Foggia")

martedì 11 novembre 2014

Grazie a "I ricordi del cuore"


Basta poco per far nascere delle curiositá, per riscoprire annedoti, per confrontarsi con persone che hanno la tua stessa voglia di condividere e di conoscere: succede cosí che un gruppo su Facebook, uno dei tanti, decide di allontanarsi dalle tastiere del pc e prova a creare un incontro per parlarsi e confrontarsi come si faceva una volta.
L'occasione é parlare di uno dei simboli della nostra cittá, la Chiesa delle Croci magari entrando nei suoi meandri e ascoltare con attenzione la storia di quel luogo grazie ad una guida esperta e volenterosa come la sig.ra Antonietta Pipoli che si é subito dimostrata disponibile a qualsiasi chiarimento.
Non tutti avevano mai visitato quella Chiesa, ma tutti comunque avevano voglia di riascoltare e magari di aggiungere un altro tassello nel mosaico del proprio sapere.
Bella esperienza osservare le statue, le tele, gli ossari, le reliquie, sapere di incontri di Carbonari nei sotteranei, sapere il perché della costruzione di quella Chiesa, visitare la cella che ospitó Padre Pio nel 1916 nel convento di S.Anna.
Quanti foggiani hanno visto tutto ció? Quante scolaresche hanno fatto visita a questa icona della nostra cittá? Sarebbe bello che piú foggiani partecipassero come oggi hanno fatto una trentina di persone e riscoprire che anche Foggia ha la sua storia, che anche i foggiani possono sentirsi orgogliosi della propria cittá anche passando un'oretta tutti insieme per ascoltare un aneddoto o una leggenda che contribuisce in ogni caso ad arricchire culturalmente un popolo che ha bisogno di quel senso di appartenenza che, partendo dalle radici, possa far ben sperare per il futuro nostro e dei nostri figli.
Grazie ancora a chi ha avuto questa splendida idea!

Alberto Mangano


lunedì 13 ottobre 2014

Che fine ha fatto la democrazia?


Da oggi abbiamo a Foggia un Presidente della Provincia ed una amministrazione provinciale ma, a differenza di tante elezioni, i nomi degli eletti li abbiamo conosciuti alla fine della competizione elettorale in quanto gli elettori erano tutti eleggibili e non hanno avuto la necessitá, come in altre competizioni, di far conoscere il proprio programma e le proprie intenzioni future.
Quindi, per chi non lo avesse ancora inteso, la legge consente solo ai consiglieri comunali di poter esercitare il diritto di voto, avendo noi dato mandato, mandandoli al comune, di poter occuparsi anche dei problemi della provincia.
In uno stato che ha dato la possibilitá dell'elezione diretta del sindaco e che dà la possibilitá ai cittadini di potersi confrontare su ideologie e programmi, queste elezioni hanno rappresentato un notevole passo indietro in termini di democrazia partecipativa, quella democrazia conquistata dai nostri antenati.
Probabilmente questa é la legittimazione del politico di professione che si deve occupare di piú cose contemporaneamente; se piú persone invece si occupassero di piú cose, ci sarebbe almeno la grande possibilità del confronto, e soprattutto ci sarebbe la volontá popolare che dovrebbe restare sovrana in un paese che si rispetti.

Alberto Mangano

venerdì 3 ottobre 2014

Gino Lisa, un altro brutto colpo!


Il Gino Lisa bocciato é l'ennesimo colpo inferto ad una cittá ed una provincia intera sofferente: basta girare per Foggia per notare quante saracinesche sono tristemente abbassate e per capire quindi come l'isolamento derivato dalla decisione del Ministero possa contribuire ad affossare una economia praticamente agonizzante.
Se a questo si aggiunge che neanche i recenti danni derivanti dall'alluvione sul Gargano siano riusciti a convincere sulla bontá di una scelta che avrebbe potuto tentare di invertire una tendenza spaventosa e fortemente preoccupante, il quadro risulta fortemente allarmante.
Saranno fondamentali i prossimi tre mesi nei quali la Regione Puglia potrebbe tentare di proporre un piano industriale convincente affinché la decisione possa essere rivalutata; in quest'ottica oggi la palla passa inevitabilmente ai rappresentanti regionali foggiani in via Capruzzi i quali, uniti da uno spirito di appartenenza, dovrebbero quasi consorziarsi per il bene della comunitá che oggi rappresentano: in questi casi un po' di sano campanilismo tra i banchi della maggioranza e della minoranza risulta essere necessario.
Aspettare altri tre anni per la nuova mappatura aeroportuale italiana potrebbe essere terribilmente deleterio per la rinascita del territorio e allontanerebbe ancora di piú quel po' di imprenditorialitá che cerca ancora di resistere.
La campagna elettorale per il prossimo Consiglio Regionale puó e deve partire da oggi.

Alberto Mangano

mercoledì 20 agosto 2014

L'importanza di una semplice festa patronale!

Ogni amministrazione ha bisogno del giusto tempo per dimostrare il proprio valore, per farsi apprezzare, in definitiva per farsi giudicare.
La nuova guida della cittá, quella che é stata determinata dalle scelte popolari del 26 maggio e del 9 giugno e successivamente dalle scelte del neo sindaco Franco Landella nella composizione della giunta, avranno sicuramente tanto tempo per realizzare quello che é stato promesso in campagna elettorale, ma certamente qualcosa di positivo ha cominciato a farlo: la vasta eco prodotta subito dopo la festa patronale della cittá ha sicuramente fatto registrare un punto a favore del nuovo sindaco.
Sia ben chiaro, per non essere clamorosamente fraintesi, Foggia é una cittá con mille problemi che vanno dalla sistemazione delle strade alla delinquenza piú o meno organizzata che merita un'attenzione che vada oltre le competenze municipali, dalla pubblica illuminazione sino alla difficoltá di integrazione delle diverse etníe, ma nei giorni di Ferragosto puó considerarsi raggiunto un buon risultato: la popolazione é rimasta soddisfatta.
Avvicinare i foggiani alle tradizioni, alle proprie origini significa cominciare un percorso che possa portare piano piano ad una voglia di appartenenza, ad una foggianitá che possa avvicinare la gente alla propria terra.
Questa puó essere la strada perché ciascuno, nel proprio piccolo, possa combattere, con l'orgoglio di essere foggiano, qualunque evento che possa portare in una direzione sbagliata.
Sembrerá strano ma proprio andare incontro alla propria popolazione, cercare di essere dalla parte della gente, possono rappresentare quella necessitá di riavvicinare la cittá reale a quella legale, per cercare di camminare insieme in un percorso difficile e tortuoso dove, anche una semplice e ludica manifestazione, puó rappresentare un passo importante e fruttuoso.

Alberto Mangano