Quanto abbiamo parlato in questi anni io e Mario Napolitano!
Tutto nacque da un incontro quasi casuale, tanti anni fa, in occasione della presentazione di un libro. Mi chiese di andarlo a trovare a casa sua dove mi diede tanto di quel materiale su suo cugino, tale Ugo Nicola Stame, una delle vittime della strage delle Fosse Ardeatine. Raccontava del cugino, ma anche della guerra, quella guerra da lui combattuta, dei bombardamenti che avevano violentato la sua città. Parlava sempre con le lacrime agli occhi nella speranza che qualcuno avesse potuto portare avanti la sua battaglia, una battaglia che aveva come unico obiettivo quello di non far dimenticare, di non lasciare che l'oblìo, come l'onda su una scritta sulla sabbia, potesse spazare i ricordi, lasciandoli affievolire in vecchi libri impolverati e ingialliti.
Quanto abbiamo parlato in questi anni io e Mario!
Veniva puntualmente a tutte le mostre di cimeli che il Comitato per il monumento alle vittime dei bombardamenti del 43 organizzava a luglio, si siedeva e raccontava, si emozionava ma non perdeva la sua forza nel divulgare, di bacchettare le istituzioni per aver contribuito a quell'oblìo che lo preoccupava.
Oggi sono io che voglio parlarti caro Mario,
Il tuo testimone lo hai lasciato in buone mani, nelle mani dei componenti il tuo comitato, e noi ci impegneremo affinchè non si dimentichi, continueremo noi a dare le tue bacchettate se ciò si rendesse necessario.
Riposa in pace, le tue battaglie saranno combattute con la stessa intensità!
Addio Mario!
Alberto Mangano